Non è semplice stabilire con esattezza quale sia la squadra di calcio più forte di tutti i tempi, in quanto le statistiche devono essere lette in funzione del periodo storico e degli avversari. Sicuramente tra le squadre di club più forti di tutti i tempi rientrano il Milan guidato da Arrigo Sacchi nella seconda metà degli anni ottanta, l’Ajax del fuoriclasse Johann Crujff e, in tempi recenti, il Barcellona allenato da Guardiola.
La squadra spagnola ha espresso un calcio di altissima qualità, riuscendo allo stesso tempo ad ottenere grandi risultati, circostanza che poche volte è avvenuta nella storia del calcio. Guardiola ha plasmato una squadra infarcita di campioni come Messi, Xavi e Iniesta, trasferendole appieno il suo credo calcistico, costituito da un possesso palla prolungato e veloce (il cosiddetto tiki-taka), finalizzato non solo ad offendere ma anche a difendere (lasciando poco la palla agli avversari è difficile che creino occasioni da gol), riuscendo simultaneamente a realizzare tantissimi gol e a subirne pochi, nonostante una difesa composta da buonissimi giocatori ma non di certo da fuoriclasse assoluti. Un gioco impostato in questa maniera non necessita di giocatori alti e particolarmente prestanti dal punto di vista fisico e persino un campione come Ibrahimovic che fa della fisicità (e dell’individualismo) un punto di forza non è riuscito ad integrarsi appieno nei moduli di Guardiola.
Il tecnico catalano ha introdotto l’utilizzo di una punta centrale rapida e scattante, in grado di svariare su tutto il fronte offensivo e all’occorrenza di aiutare i compagni del centrocampo nel possesso palla, basando il gioco su un fraseggio veloce e prolungato (in tutte le partite ufficiali disputate i catalani hanno prevalso sugli avversari nel possesso palla), finalizzato a mettere un calciatore solo davanti al portiere. Nonostante la presenza in squadra di grandi tiratori come Messi, Xavi, Iniesta e Dani Alves, il Barcellona non prediligeva la conclusione dalla distanza, preferendo calciare dall’interno dell’area, smarcando l’uomo grazie alle incredibili qualità tecniche di tutti i calciatori della rosa.
Nonostante i grandissimi meriti del tecnico (ancora più visibili dopo la sua partenza) non si può non citare giocatori come Messi (autore di 211 goal nell’era Guardiola), uno dei più forti calciatori di tutti i tempi e vincitore di quattro palloni d’oro, Xavi e Iniesta, centrocampisti dotati di grande tecnica e rapidità che hanno guidato la Spagna alla vittoria di un mondiale e di due campionati europei, e di giocatori del calibro di Eto’o (per una sola stagione) Puyol e Dani Alves.
Nei quattro anni in cui il Barcellona è stato allenato da Pep Guardiola i catalani hanno vinto tre campionati spagnoli, due Champions League, due Coppe del mondo per Club, due Supercoppe UEFA, due Coppe di Spagna e tre Supercoppe di Spagna (14 trofei vinti su 19 disponibili), numeri che hanno permesso ai catalani di entrare nella storia come una delle squadre più vincenti della storia del calcio. La squadra di Guardiola ha fatto registrare alcuni incredibili record, in particolare si ricordano i sei titoli vinti (su sei titoli a disposizione) nella stagione 2008-2009, il maggior numero di vittorie consecutive nella storia del campionato spagnolo (16 vittorie consecutive nella stagione 2010-2011), il maggior numero di vittorie esterne consecutive (12 vittorie a cavallo tra il campionato 2009-2010 e quello 2010-2011).
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