Tanti problemi delle nostre città, come la riqualificazione di intere aree urbane, l’inserimento di arredi vegetali, il contenimento dei consumi energetici, la riduzione dell’inquinamento atmosferico possono essere risolti dall’applicazione di pareti vegetali e giardini verticali su ogni tipo di edificio.
Sappiamo infatti che piante e fiori mantengono la temperatura più fresca, producono ossigeno, schermano i raggi solari, trattengono le particelle inquinanti e rendono gli ambienti più piacevoli e vivibili.
Sulla base di tutte queste valutazioni l’azienda francese Canevaflor ha sviluppato e brevettato un sistema modulare unico per la realizzazione di pareti vegetali, indoor e outdoor, che riesce ad offrire la migliore soluzione per ogni edificio da trattare. Questo brevetto è stato esportato in gran parte del mondo e, in Italia viene portato all’attenzione del grande pubblico da Newlogia, azienda torinese nata con l’obiettivo di valorizzare brevetti, servizi e prodotti innovativi sviluppati da start up e PMI europee
Ma come funziona una parete vegetale? E soprattutto a cosa serve?
Il sistema brevettato da Canevaflor è costituito da una struttura modulare a gabbia in acciaio, che viene riempita di un particolare terriccio appositamente studiato su cui vengono fatte crescere le piante. La struttura ospita anche il sistema di irrigazione che è in grado di misurare il livello di umidità del terriccio e quindi di erogare sempre la quantità d’acqua ottimale per il perfetto mantenimento del verde.
I benefici per l’edifico ospitante sono molteplici: minor consumo per il riscaldamento in inverno, nessuna necessità di raffrescamento in estate, isolamento acustico e protezione contro i raggi del sole. Senza contare l’effetto ottico e di arredo urbano ottenuto abbinando sapientemente piante in colori in vere e proprie opere d’arte colorate e profumate. Le pareti verticali hanno anche il vantaggio di aumentare la quantità di verde presente nelle aree urbane, anche laddove gli spazi sono molto ridotti e non si potrebbero adottare soluzioni orizzontali o piantumazioni. Oltre alle pareti si possono rinverdire anche i tetti, in quelle costruzioni che hanno una superficie esposta sufficientemente grande e robusta da sostenere il peso della struttura necessaria.
Il giardino verticale, oltre che all’esterno, si può realizzare anche indoor. Diventa così un elemento d’arredo unico, affascinante e scenografico per ristoranti, negozi, uffici, musei, centri commerciali, biblioteche ma anche semplicemente per la nostra abitazione. Ed aumenterà notevolmente la qualità della nostra vita e del nostro ambiente, perchè, come abbiamo visto, i benefici apportati da un pezzo di natura in casa nostra sono davvero tanti.
Newlogia è a completa disposizione di architetti, arredatori e progettisti per valutare singolarmente ogni progetto, sia di costruzione ex-novo che di ristruttazione, e definirne in toto le modalità di realizzazione e trovare la soluzione più adatta.
A proposito, lo sapete che il giardino verticale più grande al mondo lo abbiamo qui noi, in Italia? E che è persino entrato nel Guinness dei Primati? Si trova a Rozzano, in provincia di Milano. 1263 metri quadrati di parete verticale vegetale che si sviluppa intorno al centro commerciale Fiordaliso. Una realizzazione unica, che ha battuto in estensione il record precedentemente detenuto da un palazzo di Madrid, in Spagna. Assolutamente da vedere, soprattutto quando è in fiore. Per approfondimenti sull’argomento clicca qui.