A partire dai primi decenni del ‘ 900 la sperimentazione di nuovi modi di utilizzare gli strumenti musicali invase le sale delle orchestre di tutta Europa, compresa l’Italia, che di lì a breve avrebbe dovuto fare i conti con i postumi del regime nazi-fascista. Dopo la seconda guerra mondiale, infatti, l’industria della cultura ebbe una battuta d’arresto che investì anche il mondo della musica.
Tuttavia negli anni ’40, complice un fervente movimento di ripresa e di rinnovo sociale, nacquero le prime orchestrine che furono le protagoniste delle sale da ballo dell’epoca, dove la gente godeva del senso di leggerezza dato da quella musica gioiosa e invadente.
La voglia di novità rimase intatta nello stile creativo dei musicisti italiani: si suonava lo swing, melodia di origine afroamericana e il boogie-woogie, adatto per il ballo. Accanto all’influenza arrivata dagli Stati Uniti si consolidava la tradizione concertistica ed il repertorio della musica classica rielaborato in forme più melodiche, che sarebbero diventate le basi della moderna musica leggera.
In Italia così come in Europa si diffusero gli strumenti a plettro e l’orchestra dei Mandolini Bustesi, provenienti da Varese, fu la capostipite di questo fenomeno prima in ambito locale e poi in ambito nazionale, con a capo il maestro Renzo Pistoletti, molto apprezzato dal punto di vista artistico e umano dal grande pubblico. In Emilia Romagna l‘orchestra Casadei guidata da Secondo Casadei era un esempio di musica popolare di alto livello. Le note impetuose e dirompenti del ballo liscio riuscirono a soppiantare la musicalità dell’americano boogie-woogie e l’orchestra Casadei divenne il marchio di fabbrica della musica da intrattenimento made in Italy.
Negli anni ’50 Attilio Pacifico con il suo gruppo Pat’s Boys cominciò a suonare nei piccoli locali di paese musica Jazz, Mambo, Samba e Rumba, mantenendo il repertorio classico con Valzer e Tango durante le feste private di matrimoni. Il ballo della “mattonella” imperversava tra i giovani ballerini che timidamente si cimentavano in questa nuova forma di socializzazione con l’altro sesso.
Accadeva che nelle sere in cui esibivano contemporaneamente due o più orchestre più o meno famose si verificasse una sorta di competizione che alimentava la popolarità di questi gruppi musicali nel menàge cittadino.
La televisione e la radio si servirono della competenza e della grande esperienza di queste piccole orchestre cresciute nelle sale da ballo delle città e nelle piccole provincie di periferia. Artisti italiani di fama internazionale come Nilla Pizzi e Jonny Dorelli furono accompagnati musicalmente durante l’esecuzione dei loro brani dall’orchestra Florida e l’orchestra Gloria nelle trasmissioni televisive.
Si cantavano canzoni allegre e tristi, ma piene di speranza, mentre l’America già distoglieva la sua attenzione verso la musica Jazz e l’Europa, al contrario, era sempre più attratta dalla malinconia delle sue note