La celeberrima zona di piacere femminile è più che reale e può essere stimolata in diversi modi, ma i vibratori per il punto G sono davvero così utili? In cosa differiscono dai comuni dildo e perchè sono un acquisto da provare? Vediamo cosa c’è da sapere nel seguente articolo!
Come scegliere i vibratori per il punto G
Quello che differenzia i vibratori per il punto G rispetto ai dildo comuni è tendenzialmente la loro forma. Essi sono infatti contraddistinti da una forma più incurvata verso l’alto, che li rende adatti alla stimolazione di quello che appunto prende il nome di punto G, una zona della vagina in cui la concentrazione sensoriale è massima.
Ogni donna naturalmente è differente ma in linea di massi uno strumento di questo tipo e una buona conoscenza del proprio corpo, sono sufficienti per raggiungerlo e attivarlo a dovere. Di modelli ne esistono tantissimi sul mercato, dai più piccoli e discreti fino ad arrivare ai più fantasiosi o ai modelli rabbit dotati di appendice dedicata al clitoride.
Inutile dire che la scelta è totalmente personale e non vi è alcun requisito fondamentale da ricercare. Comprate quello che più sembra ispirarvi e divertitevi a provarlo!
Perché scegliere i vibratori per il punto G
Come già detto in precedenza, questa è la zona erogena più ricettiva del corpo femminile e, in alcuni casi, è possibile raggiungerla anche tramite la penetrazione anale. Unire i vibratori per il punto G a questo tipo di penetrazione, potrebbe letteralmente far impazzire la vostra compagna, quindi perché non fare un tentativo?
Ma questi strumenti sono ottimi anche per le donne sole che amano giocare col proprio corpo e non vogliono rinunciare ad un’ esperienza unica.