Il reale successo di un e-commerce, al di là della qualità dei prodotti in vendita e dal design del sito stesso, è dovuto in larga parte al suo posizionamento all’interno dei principali motori di ricerca.
Quando si parla di “posizionamento” si intende il “posto” detenuto dal sito interessato tra i risultati del motore di ricerca utilizzato – Google, Bing e via dicendo.
Un miglior posizionamento comporta numerose conseguenze a catena, a partire dall’aumento della visibilità del sito stesso. Una maggiore visibilità sarà sinonimo di maggiori probabilità di vedere i propri introiti aumentare in modo esponenziale, per il semplice fatto che il portale sarà sotto gli occhi di un più ampio numero di potenziali clienti.
A tal proposito, vediamo come posizionare al meglio il proprio e-commerce!
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La selezione dei KPI
Il primo passo inerente al posizionamento di un e-commerce, all’interno dei principali motori di ricerca, è quello di selezionare i KPI, ossia gli indicatori che permettono di valutare l’effettivo successo di una determinata attività svolta online.
I KPI (Key Performance Indicators, traducibile in “indicatori chiave di prestazione”) consistono in informazioni che consentono di comprendere la reale evoluzione di un progetto web. La loro presenza permette di valutare con cura la tipologia di passi da compiere per il miglioramento del proprio sito, e la loro scelta andrà effettuata tenendo conto degli obiettivi della campagna di marketing dell’e-commerce considerato.
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Il monitoraggio delle conversioni dell’e-commerce
Una volta selezionati gli indicatori di performance più adatti per il proprio sito, il proprietario dell’e-commerce potrà iniziare a monitorare il comportamento degli utenti all’interno del portale.
Si tratta di un’operazione fondamentale: avere un quadro generale dell’andamento degli accessi al sito consente di valutare al meglio gli aspetti più essenziali dell’intero portale, dal funzionamento del processo di vendita alla gestione degli ordini, delle conversioni e così via.
Avere un occhio di riguardo per aspetti simili permette di intervenire in modo diretto al fine di effettuare modifiche che possano influire positivamente sull’organizzazione del sito stesso. La qualità delle conversioni rimane pur sempre essenziale per permettere di aumentare gli introiti dell’e-commerce.
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Gli errori più comuni nel fare SEO per e-commerce
Nel fare SEO per e-commerce si possono commettere degli errori non indifferenti, in grado di compromettere l’effettivo posizionamento del sito all’interno dei principali motori di ricerca.
Un esempio è dato dalla mancata ottimizzazione di pagine e contenuti, un fatto che può portare a un abbandono delle pagine stesse da parte degli utenti, con conseguente riduzione di eventuali introiti.
Il posizionamento di un e-commerce in un motore di ricerca può anche essere determinato da un’errata collocazione dei link interni.
In linea generale, a influire sul posizionamento di un sito online è essenzialmente la bassa qualità del portale stesso: un sito male organizzato non farà che “allontanare” gli utenti impegnati nella navigazione, senza contare che Google “farà fatica” a far emergere il sito stesso dai meandri della rete.
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L’utilizzo di Google Analytics
Tra gli strumenti più utilizzati in assoluto, nell’ambito del corretto posizionamento di un e-commerce all’interno dei motori di ricerca, vi è Google Analytics, che permette di tracciare le visite degli utenti in modo semplice e chiaro.
Google Analytics è indicato anche per i principianti, così da permettere a chiunque di monitorare con efficacia la quantità di visite, l’apertura delle pagine e qualsiasi altro aspetto inerente alla visibilità del sito.
Inoltre, Analytics torna utile anche in ottica SEO, consentendo di individuare problemi relativi ai singoli contenuti pubblicati. Cosa che non si potrebbe altrimenti individuare, senza l’aiuto di uno strumento così affidabile. Inoltre, è bene ricordare che si tratta di uno strumento gratuito e funzionamento senza alcuna restrizione.